Sono Fausta, una collega tuttofare
Quando accettai il posto di jolly all’interno di una cooperativa, a tutto avrei pensato dando la mia assoluta disponibilità nell’eseguire ogni tipo di incarico, tranne al fatto di potermi anche divertire sfruttando le occasioni che mi sarebbero capitate.
Devo ammettere di essere stata sempre una donna molto disponibile e la ragione è quella che mi è sempre piaciuto il cazzo. Questo fattore mi ha permesso di divertirmi senza alcuna preclusione e di approfittare di ogni opportunità in maniera totalmente libera e senza crearmi alcun tipo di problema.
Ovvio che per una donna, essere al centro dell’attenzione degli uomini, ne aumenta l’orgoglio e l’autostima. Questo è valso anche nel mio caso e, notando questa cosa, ho imparato ad essere esibizionista seppur senza darlo troppo a vedere. In fondo, per i maschi, serve davvero poco per farsi notare. È sufficiente sbottonarsi la camicetta in maniera generosa per lasciare intravedere un reggiseno trasparente che lascia intravedere i seni, oppure quando si indossa una gonna, sostituire i pratici collant con delle calze autoreggenti che fanno intuire il grado di mignottagine che una donna può avere nella sua indole.
Mi piace piacere e adoro sentirmi addosso gli sguardi di colleghi e non solo, che mi spogliano nuda immaginando com’è fatto il mio corpo.
Ho trentacinque anni e sono nel pieno della mia maturità sessuale che vive in modo prepotente dentro di me e per questo non perdo occasione per farmi scopare anche dal primo che capita.
L’unico problema che limita questa mia irruenza è quello che sono sposata e questo significa che posso dedicarmi al sesso extraconiugale solamente sul posto di lavoro.
Tuttavia non mi lamento perché tra colleghi interessanti e clienti dai quali vado a fare i miei servizi lavorativi, di fauna maschile ce n’è anche in abbondanza.
La cooperativa dove opero è una realtà composta da tantissime persone (oltre le trecento) e questo da modo di capire quanti uomini posso avere a disposizione per essere scopata come desidero, ossia come una vera porca tanto da aver guadagnato il soprannome di Fausta la porcona. Ovviamente tutto di nascosto del mio maritino che si limita a scoparmi una o due volte alla settimana e solo per soddisfare la sua egoistica esigenza di maschio.
Chiedi di me e vedrai che lavoretto sono capace di fare
Posso garantire che fino ad oggi, nessun cliente si è mai lamentato di quanta passione ci metto nel mio lavoro. Sicuramente non resterete delusi da prestazioni di una vera professionista porcona quanto basta per realizzare i desideri di ogni vero maschio.
Credo che sia indispensabile, per eseguire un lavoro soddisfacente, alternare questo a dei momenti di relax dove poter esprimere i propri desideri e trovare chi soddisfi le proprie voglie.
Mi capita spesso di entrare in certi uffici dove vengo chiamata perché il responsabile conosce bene l’abnegazione per il lavoro che mi caratterizza, e trovare chi apprezza il mio lato ludico che non ho problemi a mostrare.
Magari mentre sto di spalle pulendo una scrivania, devo piegarmi alla pecorina per raggiungere certi punti dove non arrivo e, in quel momento, sento un cazzo duro strusciare in mezzo alle mie gambe. Faccio finta di nulla anche quando lo sconosciuto cliente mi scosta le mutandine da una parte permettendo al suo uccello di entrare dentro alla mia fica già umida di desiderio, per poi incominciare a pomparmi per bene con poderosi colpi di reni che si esauriscono quando una esplosione di mutuo piace invade i due corpi quasi appagati.
Ma anche mi piace inginocchiarmi per vedere se ho davvero pulito a fondo e in quel mentre, vedere all’altezza della mia bocca, la visione di una grande cappella pulsante che si lascia inghiottire docilmente per farsi fare un pompino in grado di provocare una intensa estasi di sensi. Sempre per restare fedele al mio compito, quando sento esplodermi in bocca un copioso flusso di sborra, sto ben attenta a non disperderne neppure una goccia per terra e la ingoio golosamente ben fiera del mio lavoro.
Fausta la porca, pulisce bene e scopa ancor meglio
Se non fossi fedele all’idea, potrei anche pensare di mettermi in proprio con una ditta di pulizie ma sono affezionata a certi colleghi di lavoro che perderei se scegliessi l’indipendenza.
Sono quei colleghi con i quali mi sono aperta sin da subito soprattutto quando li incontravo negli spogliatoi dove, anche a coppia, mi confrontavo con le loro voglie.
Posso affermare di aver raggiunto una decisa popolarità quando, durante una festa tra colleghi riuniti per una speciale occasione, sono stata l’interprete di una gang bang con la quale ho potuto soddisfare le necessità di una ventina di partecipanti che, da quel momento in poi, sono divenuti miei complici in tante altre occasioni.